Dalla prefazione di Sergio Sacco:
"Tale lavoro non intende essere un’ennesima narrazione della vita del pittore cadorino, focalizza invece, alcuni personaggi e alcuni ambienti. (…)
Ci è restituita in tal modo la figura di un artista nato col genio, impegnato, nutrito di sana umanità, legato alla sua gente e alla sua terra, provato da tanti dolori, ma anche capace di godere degli onori che i grandi della terrà, più o meno sinceramente, gli prodigarono.
È un Tiziano forse minore, quello di Spitaleri, ma certamente vivo, impegnato, sincero, come la gente di quella montagna dalla quale, come tanti altri, era partito per cercar fortuna."