Dalla prefazione di Ulderico Bernardi:
"Cantare nella propria parlata, rivoglersi a Dio, alla terra e agli uomini nella lingua ricevuta dalla madre, non è chiudersi in un piccolo universo di memorie ma testimoniare a tutti gli altri il proprio contributo alla cultura universale.
È questa la preziosa diversità storica che I Bòce Del Canséj cantano e ballano.
"
"Ma ti, vecio parlar, resisti. E si anca i òmi
te desmentegarà senzha inacòrderse,
ghén sarà osèi -
do tre osèi sói magari
dai sbari e dal mazhelo zoladi via -:
doman su l'ultima rama là in cao
in cao de zhiése e pra,
osèi che te à inparà da tant
te parlarà inte 'l sol, inte l'onbria."
Dal libro "Filò" di Andrea Zanzotto