UN DElitto irrisolto ufficialmente

Dalla prefazione di Giorgio Lago:
"Il maestro in educazione artistica Enrico Spitaleri (...) ha lavorato degli anni per svelatre il mistero, il giallo di una morte strana, su una strada qualunque, per frattura della base cranica, frattura della clavicola destra, escoriazioni multiple.
Questo siciliano meticoloso, ragioniere di piccole e grandi storie locali (...) si è messo in testa che la misteriosa fine di Bottecchia meritava non tanto un dossier giornalistico, per "Il Gazzettino" o questo libro, quanto un omaggio personale, una ricerca paziente, una sfida con impronte pressoché invisibili del tempo, con testimonianze perse nella memoria, con documenti avari e sparpagliati, con qualche sospetto e reticenza, con luoghi comune e poca voglia di andare alla riscoperta del passato armati soltanto della curiosità, senza preconcetti. (...)
Una cosa è sicura e non teme smentita: d'ora in poi, chi vorrà seriamente parlare di Ottavio Bottecchia e del suo inusitato destino non potrà fare a meno di questo documento, corredato di voci umane e di atti quasi notarili, di spiragli mai frequentati nel passato.
Nella più prudente delle ipotesi si può affermare che Enrico Spitaleri, siciliano di Enna e veneto di Colle Umberto, ha colmato un vuoto nella biografia di un grandissimo campione che la Francia amò più e prima dell'Italia e che l'Italia non fece in tempo a capire fino in fondo."

Dall'introduzione di Bruno Roghi al libro "Bottecchia" di Bruno Giardini, 1947:
"Un mistero avvolge la morte di Ottavio Bottecchia. Lo trovarono disteso per terra, nei paraggi del suo paese, con la bicicletta adagiata accanto. Sigillò le labbra nella caduta, non udì più parole umane, forse una rondine vide la sua disgrazia, il «come» della sua disgrazia, questa rondine aveva il nido e i nati sotto la grondaia di casa Bottecchia, pigolò tutta notte, forse voleva raccontare, spiegare."

 

Bruno Roghi

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Giugno 1987

90 pagine